Paul Delvaux (la Voce pubblica) 1948

Bruxelles Museo di Belle Arti.

a cura di Nimei


 

Paul Delvaux, pittore belga, è tra i principali esponenti del movimento surrealista, compagno di viaggio di Giorgio De Chirico e Renè Magritte; egli con la sua pittura entra in diretto contatto con la dimensione onirica, vero epicentro della poetica surrealista, nata in seguito all’elaborazione delle ricerche della psicanalisi. Il percorso artistico di Delvaux pone l’accento sul sogno e sulla mitologia. Le sue opere, fantastiche, minuziosamente rifinite per la sua indiscussa abilità di disegnatore, sono spesso ambientate tra le rovine di antiche città immerse in una luce lunare. I suoi dipinti sono legati all’immagine diafana e sensuale del corpo femminile, che si presenta come un essere arcano, talora trasfigurato in metamorfosi vegetali e collocato in paesaggi surreali, dove i simboli della modernità convivono con le architetture della Grecia classica a testimoniare contaminazioni di stili provenienti da epoche diverse. Nella Voce pubblica (fig 86) Delvaux, solitario esploratore dell’immagine, che si inoltra senza timore tra i nodi mirabolanti della psiche, apre una finestra sulle nostre più segrete pulsioni, attingendo generosamente alla profondità della nostra coscienza, dove l’inorganicità del simbolo convive con la forza proliferante dell’energia elementare. Egli ama definire creature complesse immerse in un paesaggio antico e proiettate in un futuro da brivido, un incubo che ci insegue dagli albori dell’umanità.

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